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27 gennaio 2000 da La Repubblica

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Blitz della polizia sul treno dell'amore


Milano Lo chiamavano il treno dell'amore, perche tutti i giorni decine di lucciole nigeriane che abitavano a Torino lo prendevano per venire a lavorare a Milano e tornare poi a casa.
Negli ultimi tempi pero' alla stazione centrale di Milano il diretto da Torino arrivava carico di passeggeri dal'aria assonnata, impiegati, casalinge.
Nessuna traccia di quelle clandestine spesso ostaggio di sfruttatori senza pieta', di madame pronte ad usare macumbe, credenze e superstizioni per non lasciarle libere, continuando a guadagnare sulla loro pelle.
A causa dei continui controlli incrociati dell'ufficio stranieri e dei poliziotti della Polfer, infatti, le lucciole avevano cambiato tragitto, in parte. Scendevano infatti un paio di fermate prima, a Magenta, rho per raggiungere i luoghi di lavoro: le statali verso Novara, Cremona, Abbiategrasso.
L'altra sera i poliziotti dell'ufficio stranieri di Milano e Torino con gli agenti della Polfer delle due citta hanno organizzato servizi coordinati contro la prostituzione. A Porta Susa trenta ragazze africane clandestine sono state bloccate sui vagoni in partenza verso la Lombardia. E viste le nuove abitudini di trasferimento, gli agenti di Milano hanno controllato il treno alla fermata prima che arrivasse in Stazione Centrale, quando hanno visto gli agenti sulle carrozze si e' scatenato un fuggi fuggi generale, con le ragazze nigeriane che cercavano di scappare calandosi dai finestrini.
Sessanta prostitute, tutte clandestine, sono state bloccate. Quindici di loro sono state portate nel centro di via Corelli in attesa di essere rimpatriate, mentre le altre saranno solamente intimate poiche' in possesso di passaporto.

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