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Kgb, 144 nomi nella lista delle spie italiane.di Antonietta Calabro | |||
Roma. Il dossier Mitrokhin scuote il Sismi - il servizio segreto militare - e il governo, mentre si avvia l'indagine del Comitato parlamentare di controllo. E' i contorni del caso si allargano ulteriormente dal momento che la lista delle spie - trasmessa dal servizio segreto inglese in piu' riprese, a partire dalla meta' del 1996 - conterrebbe ben centoventiquattro nomi di agenti al soldo del servizio segreto sovietico: giornalisti, funzionari, diplomatici, politici, professori universitari. Un nutrito gruppo, il cui numero va ben al di la' della quarantina di nomi in codice trascritti nel libro dello storico Christopher Andrew, la cui pubblicazione in Inghilterra ha dato il via a una serie di presunte rivelazioni sullo spionaggio di italiani a favore dell'ex Urss. Tutta la documentazione che si trova presso i nostri servizi segreti sara' messa a disposizione della magistratura senza alcun segreto di Stato, altro che bruciare le carte ha assicurato ieri il presidente del Consiglio Massimo d'Alema nel corso della trasmissione Porta a porta. Naturalmente la tensione e' al massimo per quanto riguarda l'individuazione dei nomi degli agenti alcuni dei quali dovrebbero essere personaggi di primissimo piano. Ma paradossalmente il problema dell'accertamento dei fatti e delle responsabilita individuali da parte della Procura romana (che ha aperto un'indagine) rischia in queste ore di passare in secondo piano. Perche' ben piu' stringente e' il problema della gestione diciamo cosi' politica, che per tre anni (durante i governi Prodi e D'Alema) e' stata fatta dei fascicoli che sono giunti da Londra. Una gestione tutta improntata a inserire la sordina sull'affaire: nessuna segnalazione alla magistratura (nonostante l'esplicito obbligo di leggere) e nessuna segnalazione al Comitato parlamentare di controllo. L'unica risposta de Sismi a esplicita domanda della Commissione stragi circa l'esistenza di nascondigli di armi della Gladio rossa e' stata negativa. Il direttore del servizio segreto militare, l'ammiraglio Gianfranco Battelli, a fine 1997 ha scritto a chiare lettere che non esisteva nessun elemento relativamente ad attivita' poste in essere dall'allora Unione Sovietica, fatta eccezione per una informativa risalente al 1950, della quale non esiste alcun ulteriore riscontro. Un' affermazione che e' contraddetta innanzitutto dalla documentazione del Kgb trasmessa a Roma dalla Prucura generale russa nel 1993. E soprattutto dalle dettagliate descrizioni dell'archivista Mitrokhin che ha consegnato agli inglesi un elenco dettagliato dei Nasco di esplosivi e radiotrasmittenti fornite a uomini dell'ex Pci dal servizio segreto sovietico, a meta' degli anni Settanta. Sulla rete dei nasco della Gladio rossa sta ora indagando il Ros dei Carabinieri. A questo punto e' lecita la domanda: il governo era stato messo al corrente dal Sismi? E se si, quale governo? Battelli ha informato Prodi o il suo successore? A questi quesiti ieri d'Alema ha risposto cosi: Credo che su questa materia debba riferire che di dovere. Il vicepresidente del Consiglio, Sergio Mattarella, che ha la delega per i Servizi, riferira' al comitato parlamentare. E ancora, riferendosi al caso Maccanico, il premier ha cosi risposto: La notizia uscita sul Corriere della Sera ha stupito anche l'interessato. Poi Cossiga ha detto che fu disposta all'epoca un'indagine e fu appurato che non c'era nulla, non risultava nulla. Ma il presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti (Copaco), Franco Frattini, ha detto esplicitamente che, secondo lui il caso Maccanico e' stato un falso bersaglio, lanciato per distogliere da altre responsabilita istituzionali. I prossimi due giorni saranno decisivi per gli accertamenti parlamentari. giovedi sia la Commissione stragi sia il Comitato di controllo sui servizi segreti ascolteranno Mattarella. Ha dichiarato Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione stragi: Quello che vorrei sapere da Mattarella e' innanzitutto se nel 1997 il Sismi conosceva gia' il contenuto dell'archivio Mitrokhin. E se si, voglio sapere se sia stata una decisione autonoma del Servizio o se ci sia stato un ordine politico perche' questo fatto non venisse comunicato. Ha poi continuato Pellegrino: Se Mattarella mi dicesse che a lui risulta che un ordine e' stato dato, ma che le ragioni non le saprebbe spiegare perche' al governo non era lui, allora potremmo chiederlo al vertice del precedente esecutivo. Cioe' Prodi. | |||
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