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5 febbraio 2000 da Corriere della Sera


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Barzellette sui carabinieri: Generale condannato per ingiuria

Enzo Mignosi

Palermo, Da anni in Italia si raccontano barzellette sui carabinieri, circolano perfino volumetti con vignette e gag, ma a un generale dell'Esercito fare il verso alla Benemerita di fronte a una platea divertita e' costato una condanna per ingiuria: nove mesi di reclusione, pena sospesa.
E' l'epilogo giudiziario di una singolare querelle nata la scorsa estate sotto il solleone d'agosto, sul lungomare di Mondello.
Colpa di qualcuno che ha lasciato l'auto davanti al cancello della villa del generale Massimo Fabbricatore (la piu' alta carica dell'Esercito in Sicilia). Nelle prime ore del pomeriggio il generale, in maglietta e pantaloncini, decide di uscire in auto ma trova la strada sbarrata. Prova con il solito colpo di clacson, invano. Inutile anche una rapida ispezione della zona. Non resta che chiamare la polizia municipale per la rimozione forzata della vettura pirata.
Qui cominciano i dolori. I vigili urbani, accorsi rapidamente, si limitano ad allargare le braccia: niente da fare. Perche? Perche in quel punto non c'e' alcun divieto di sosta e il passo carraio, per meritare tutela, dev'essere riconosciuto da una concessione comunale registrata negli uffici della polizia municipale. Morale: se vuoi uscire, devi aspettare che torni il proprietario dell'auto.
Massimo Fabbricatore ascolta allibito. E se provasse a esibire le stellette? Ci prova. Inutile. Non e' questione di gradi, spiegano i vigili. Allora il generale cambia interlocutore. I carabinieri: ecco da chi avra' soddisfazione. Macche'. Quando arriva la gazzella, succede il quarantotto. Tra il generale e i militari cominciano a volare parole grosse.
L'auto non si puo' toccare, i nervi saltano e, intanto la folla di curiosi cresce. Stando a quanto scrivono i carabinieri nel loro rapporto, il generale Fabbricatore punzecchia i rappresentanti dell'Arma, ricordando che loro sono quelli delle barzellette. La gente ride, e lui apre la recita, tra gli applausi del pubblico. Applausi non graditi dai carabinieri, che lo denunciano per minacce ed ingiurie.
Si finisce in tribunale. E la peggio tocca al generale. Che adesso sbotta amareggiato: E' tutto falso. Io non ho offeso nessuno. Ho sempre avuto grande stima per i carabinieri, che fanno parte della nostra grande famiglia.


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