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20 aprile 1993 da Corriere della Sera


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Apocalisse nel fortino del messia dei davidiani Waco

di Claudio Lindner

New York, David Koresh aveva chiesto tempo e un computer per completare un manoscritto sull'Apocalisse.
Poi si sarebbe arreso.
Ma, all'alba del 51esimo giorno di assedio a Waco, la Fbi ha deciso di passare all'azione con i gas lacrimogeni provocando un suicidio di massa della setta Davidians, il piu' spettacolare dal 1978, quando in ottocento decisero di morire a Jonestown, nella giungla della Guynea. Le notizie erano ieri sera ancora confuse.
Si parlava di 86 morti e solo nove sopravvissuti, alcuni in gravissime condizioni. Molto critici i primi commenti: un clamoroso errore di valutazione della Fbi e dell'amministrazione Clinto.
Lo showdown si e' avuto attorno all'una del pomeriggio, quando due Davidians hanno cominciato a cospargere di benzina e ad appiccare il fuoco nelle palazzine di legno situate all'estremita' del ranch. E' bastata un'ora perche tutto finisse in cenere. Una visione apocalittica: fiamme alte decine di metri, un intenso fumo nero che il vento spingeva nella desolata pianura texana, ma nessuno disposto ad abbandonare il santone.
Neppure uno dei 17 bambini della setta e' uscito vivo dalla fortezza. Lo stesso Koresh e' rimasto sepolto tra le macerie, non si sa ancora se ucciso dalle fiamme o in altro modo. E' un massacro premeditato dalla Fbi ha gridato al telefono della Cnn Brad Branch, un membro della setta che parlava dal carcere.
Il tragico epilogo della vicenda e' destinato a scatenare polemiche.
Perche aspettare quasi due mesi per ottenere poi un risultato cosi fallimentare? Finora nessuno ha risposto. Oppure, come nel caso del portavoce Fbi, Bob Ricks, ha sbagliato tutto. Sparare dentro gas lacrimogeni - aveva detto - e' il miglior modo per evitare un suicidio di massa.... Bill Clinton ha giocato da Ponzio Pilato. Il presidente accetta la responsabilita - ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Georges Stephanopoulos -, ma sono stati il ministro della Giustizia e la Fbi a studiare i dettagli dell'operazione. La colpa del disastro va dunque addossata alla signora Janet Reno. E' stata la decisione piu' difficile della mia vita - ha detto a fine giornata e visibilmente scossa il segretario alla Giustizia -, il mio pensiero va alle famiglie delle vittime. Abbiamo fatto di tutto per cercare una soluzione pacifica, domenica abbiamo deciso di agire. Mi assumo l'intera responsabilita. Per il team di Clinton si prevedono tempi duri, l'opposizione repubblicana ha gia' chiesto un rapporto dettagliato alla Fbi.
Si vedra'. Per ora torniamo alla cronaca del giorno piu' lungo.
L'inizio della fine scatta poco prima dell'alba, quando i motori di un carro armato rompono il silenzio nella pianura di Waco, dove da 51 notti giravano solo fantasmi. Gli inviati di giornali e tv, accampati dal 28 febbreaio 1993 davanti al ranch, si svegliano di soprassalto, stropicciano gli occhi e intravedono il mezzo militare che si dirige deciso verso una palazzina della sede dei Davidians. Il carro armato si muove e con una sorta di ariete inizia a bucare la facciata di alcune delle case che compongono la fortezza iniettando gas lacrimogeni per costringere i 95 Davidians ancora barricati dentro a uscire. L'operazione viene ripetuta piu' volte e milioni di americani possono assistervi grazie alla diretta della Cnn, che filma da 2 miglia di distanza: non si vede nulla, ma tant'e...Alle 11:30 l'agenzia federale convoca una conferenza stampa.
Fino a quel momento, e sono passate sei ore, nessuno e' ancora uscito. Un paio di elicotteri Chinook sorvolano la fattoria dotati di un sistema tecnologico sofisticato che consente di percepire fonti di calore e intercettare i fedeli di Gesu' Cristo reincarnato. Arrivano ambulanze.
La madre di Koresh, Bonnie Haldeman, telefona alla Cnn. Ha avuto l'ultima conversazione col figlio il 27 febbraio, alla vigilia del blitz mancato. Non posso credere ai miei occhi, la Fbi ha sempre affermato di evitare soluzioni drastiche dice tra le lacrime.
Il nostro non e' un assalto militare - dichiara il portavoce della Fbi, Bob Ricks -, non intendiamo usare armi da fuoco, nessun uomo dell'Agenzia entrera' nel ranch. Vogliamo che si arrendano, saranno trattati con la massima professionalita. Mezz'ora prima che i carri armati si muovessero, sei o sette in tutto, avevano lanciato un altro ultimatum preannunnciando l'intervento con i gas. Non abbiamo perso la pazienza - precisa Ricks -, vogliamo solo esercitare piu' pressione per convincerli a uscire.
Tra i Davidians asserragliati ci sono ancora 17 bambini. Cosa rischiano? Il gas non e' letale - risponde l'Agenzia -, gli adulti hanno maschere con un'autonomia di circa 8 ore, i bambini non sappiamo... comunque non rischiano la vita.
Viene escluso l'abbattimento del ranch. Andremo avanti tutto il giorno con i gas aggiunge Ricks. Ma non ci sara piu bisogno...


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