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Psichiatria a luci rosse, Bergamo tremadi Piero Barachetti | |||
Bergamo, Raffinati nudi che sembrano ispirati ai ritratti di Helmut Newton mischiati a diapositive e fotografie forse troppo spinte anche per le riviste hard e acrobatiche evoluzioni a luci rosse riprese con una videocamera nello studio dove venivano ricevute le pazienti o in casa del medico. Insieme una collezione da sex-shop. E' materiale bollente quello sequestrato nei giorni scorsi dalla polizia giudiziaria del tribunale di Bergamo nello studio e nell'appartamento di un noto psichiatra, il nome e' tenuto ancora segreto. Migliaia di diapositive, fotografie e filmini che ritraggono centinaia di piu' che disinvolte casalinghe e studentesse; dottoresse e infermiere disponibili a far cadere il camice bianco, una splendida ragazza che accavalla con aria provocante due gambe lunghissime da far perdere il sonno, perfino un'attempata signora che mostra, senza imbarazzo, grazie bisognose di un lifting generale. E poi diverse minorenni che lasciano intravvedere acerbi capezzoli. Materiale che rischia di far arrossire per l'imbarazzo la bianca bergamo, travolta da uno scandalo che potrebbe riservare clamorosi risvolti. Forse le foto, raccolte in decine di cataloghi, venivano mostrate a signori soli e disponibili a pagare lautamente l'avventura con una studentessa o una distinta casalinga. E la posizione dello psichiatra, che dopo la perquisizione e' stato colto da malore, potrebbe aggravarsi se, frugando tra i pacchi di diapositive e foto nel tentativo di identificare qualche modella gli investigatori dovessero scoprire che c'e' anche qualche sua paziente. Senza dimenticare le minorenni, nessuna delle quali sarebbe pero' protagonista dei filmini e delle foto piu' spinte. E' stato proprio grazie alle confessioni fatte da una ragazzina di 11 anni alla madre, dopo un'insolita visita fattagli dal medico armato di macchina fotografica, che e' scattata l'inchiesta, affidata al sostituto procuratore Vittorio Masia. Oggi il medico dovra' presentarsi in tribunale, al comandante della polizia giudiziaria Angelo Murtas, e spiegare com'e' riuscito a convincere centinaia di donne a posare nude per lui, e addirittura in qualche caso a scatenarsi in interpretazioni da pornostar. Forse non hanno semplicemente resistito alla voglia di vivere un pomeriggio proibito. Adesso probabilmente vivono nell'angoscia di essere identificate e chiamate a sfilare in un'imbarazzante passerella nei corridoi del tribunale. L'unica modella convinta a posare senza veli dallo psichiatra emulo di Tinto Brass che non potra' raccontare alcun particolare agli investigatori e' una giovane cui e' dedicato un ampio servizio: pochi mesi fa e' stata assassinata. | |||
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